Un videogioco sull'energia

GWh
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7 settembre 2024 457 parole

"Energy Manager" è un gioco di simulazione che invita i giocatori a vestire i panni di un gestore energetico.
La prima cosa da dire è che il contesto è quello reale. Cioè, dato un budget iniziale, il giocatore potrà scegliere una parte del mondo in cui iniziare a costruire il primo ufficio e il primo impianto di produzione e stoccaggio di energia e, per quanto riguarda le rinnovabili, il gioco è collegato a contesti reali: la produttività di una turbina eolica piazzata in Sardegna dipenderà dalla velocità del vento di quella zona, in tempo reale.
Ci sono diversi modelli di turbine tra cui scegliere, di potenza variabile dai 250kW a svariati MW, con diverse caratteristiche di produzione quali la velocità di “cut-in” (velocità del vento in cui la turbina inizia a produrre energia) e velocità del vento nominale (in cui il generatore produrrà alla potenza di targa).
Ogni impianto ha un costo: da qualche centinaio di migliaia a diversi milioni di dollari, per i modelli più grandi, e sono considerati anche i costi di servizio e manutenzione.
Altra nota importante sono le emissioni di CO2, che per ogni impianto di produzione energetica sono associate correttamente in grammi di CO2 per ogni kWh prodotto.

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Ci sono anche le fonti fossili: possono essere installate centrali a petrolio o a carbone (non sono presenti le centrali a gas).

Non proprio aderente alla realtà è invece la parte economica: impianti del genere si ripagano in anni, mentre i prezzi vendita dell’energia prodotta (che possono “giustamente” fluttuare nell’arco della giornata) sono talmente alti che l’investimento dell’impianto si ha in qualche giornata di gioco.

Il concetto alla base è comunque buono: si installano le proprie centrali, e si attende che queste producano l’energia che viene venduta alla rete.

È interessante vedere come gli impianti a energia fossile possano continuare a produrre, mentre le giornate di vento basso o nullo lasceranno i vostri impianti di stoccaggio a secco.

Interessante anche la gestione delle emissioni: produrre prevalentemente da fonti rinnovabili vi darà modo di accedere a sussidi, quindi a migliori prezzi di vendita di energia. Con impianti fossili le vostre emissioni saliranno e non riceverete sussidi.
Anche qui, il gioco offre una soluzione tristemente pseudo-reale, si possono infatti comprare delle quote di compensazione della CO2, e questo vi permetterà di tornare “carbon neutral”.

Alcune note negative sul gioco riguardano le tecnologie disponibili: per lo storage di energia sono infatti incluse tecnologie non attualmente reali/commerciali, come il gravity storage, mentre mancano altre tecnologie vere e consolidate come l’idroelettrico.

Come ResConDA siamo interessati ad ogni strumento di comunicazione/educazione che offra una visione energetica e quantitativa. Abbiamo scritto agli sviluppatori con qualche consiglio per migliorare l’esperienza, sperando che siano interessati a continuare ad aggiornare e sviluppare il gioco.