Stelle cadenti ed estinzioni di massa

TWh
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5 dicembre 2024 823 parole

65 milioni di anni fa sembra esserci stata sulla terra una grande estinzione di massa, soprattutto degli animali più grandi dell’epoca: i dinosauri. In natura organismi viventi più grandi proliferano in contesti di abbondanza di risorse, ma si rivelano molto sensibili a contesti in cui le risorse si riducono ed in cui la loro popolazione spesso vede un vero e proprio crollo.
Si direbbe che questa regola si applichi anche al mondo dell’artefatto umano per eccellenza: l’automobile. Negli ultimi decenni hanno proliferato automobili dalle dimensioni e peso sempre più grandi, con una massa quasi raddoppiata e forse non è un caso se si scorgono in questi ultimi anni (giorni?) le avvisaglie di un crollo di tale popolazione (quanto rapido non si sa…).
Infatti, rispetto a 50 anni fa, una Fiat Panda pesa oggi il 56% in più, una Golf l’81% in più ed una Volvo Station Wagon il 62% in più (quest’ultima oltretutto partendo da un peso che era già circa il doppio rispetto alle altre auto in circolazione) - (fonte Ultimatespecs). I dati nelle tabelle qui sotto.

ModelloAnnoMassa (kg)
Panda 301980650
Panda 10001991715
Panda 1.22003935
Panda 1.220121015
ModelloAnnoMassa (kg)
11001974750
1.31984845
1.41991985
1.419981065
1.420071189
1.420101290
1.420141271
1.520211354
ModelloAnnoMassa (kg)
24019801318
74019841275
94019901337
85019951370
V7019961434
V7020001537
V7020071673
V9020162000
XC90 B620242140

Una delle ragioni di questo appesantimento (oltre alla relativa abbondanza di energia e delle altre risorse necessarie per la loro fabbricazione) è la ricerca di una maggiore sicurezza, poiché un’auto di peso superiore offre maggiori garanzie in caso di incidente.
Ma un’auto più massiccia garantisce anche maggiori danni e nel tempo il parco auto circolante, sempre più pesante, è diventato sempre più pericoloso: non ci vuole una laurea in fisica per comprendere che il danno che può provocare un veicolo da 2 tonnellate è maggiore di quello di una utilitaria. E quando tutte le utilitarie sono state sostituite dai SUV, ecco che la situazione è peggiorata per tutti.

La retorica della sicurezza è stata inoltre accompagnata da quella del minore impatto ambientale, che ha favorito negli anni la sostituzione delle automobili, a vantaggio essenzialmente delle case automobilistiche, dei lavoratori del settore e dello Stato (che raccoglie maggiori introiti da tasse ed accise sui carburanti), ma a sicuro svantaggio dell’ambiente, soprattutto in considerazione del fatto che molte delle vecchie auto sostituite hanno continuato a circolare, altrove. Ah no! Questo è ambientalismo ideologico: non si può e non si deve mettere l’ambiente davanti alle ragioni dell’economia, come ci dicono un giorno sì e l’altro pure dai banchi del Governo italiano (e non solo).

Nel 1975 risultavano 14.600.000 autovetture circolanti, con un consumo di 16,5 milioni di tonnellate di carburante (fonte dati UNEM). Nel 2023 sono 40 milioni gli autoveicoli circolanti e 39,1 i milioni di tonnellate di carburante consumati (fonte ACI / Promotor), con un aumento delle emissioni di gas climalteranti del 136%, nonostante la maggiore efficienza delle automobili (che comunque incide sulle emissioni nocive - NOX, polveri sottili, etc. - ma assai poco sulle emissioni di CO2, anche a causa della accresciuta massa dei veicoli).
In termini energetici parliamo di un aumento dei consumi annui pari a 180 TWh elettrici (considerando 12 kWh per kg di carburante ed un’efficienza di trasformazione intorno al 60%): quasi due terzi del consumo annuo di elettricità in Italia nel 2023 (283 TWh)!
E’ aumentata inoltre del 340% la massa complessiva dei veicoli in circolazione, passando da 14,6 a 64 milioni di tonnellate (considerando un peso medio per veicolo aumentato da 1 a 1,6 tonnellate). A una velocità media delle auto di 30 km/h, questo significa un’energia cinetica media aggiuntiva sulle nostre strade pari a circa 476 MWh: sufficiente per sollevare di centro metri 40.000 TIR a pieno carico!
Nel frattempo la potenza del motore è più che raddoppiata: (nelle versioni meno potenti) da 22 a 51 kW per la Panda, da 37 a 85 per la WV Golf e addirittura da 74 a 250 kW per la Volvo!

Tuttavia, moltissimi continuano a considerare l’industria automobilistica come un settore potenzialmente in grado di replicare i fasti dei decenni passati, a dispetto della eutrofizzazione del parco automobilistico (che oggi praticamente invade ogni ecosistema e spazio antropico ed esistenziale) e della evidente anacronisticità di un simile modello socio economico.

Una nota positiva al riguardo: il Comune di Parigi dallo scorso ottobre ha cominciato ad applicare in centro una tariffa oraria di parcheggio di 18 €/ora per i veicoli di massa superiore a 1600 kg, 3 volte ii 6 €/ora dei veicoli “normali”. E’ un esempio da seguire, magari a Roma, dove è possibile deturpare con le automobili moltissime tra le più belle piazze della città (e forse del mondo) a soli 1,20 €/ora.