Boom di articoli sull’auto elettrica. Troll scatenati, politica e industria in subbuglio: vietare la vendita di veicoli a motore endotermico a partire dal 2035? Un provvedimento per molti radicalmente sbagliato, per la ragione - presto detta - che le ragioni dell’economia (quindi della vita quotidiana di tutti) non possono cedere il passo alle ragioni della tutela dell’ambiente.
Ovviamente si tratta di una questione di priorità: si ritiene che gli effetti negativi di tale provvedimento sull’economia non siano giustificati dalla realtà dell’emergenza ambientale, oppure (lo pensano assai di meno), che le misure in questione non siano idonee o sufficienti a combatterla in misura tale da giustificarne il previsto costo economico...
Senza entrare nel merito, forse l’errore sta anche nel proporre l’auto elettrica quale soluzione tecnologica meramente sostitutiva: un “bene succedaneo” (per usare un termine dell’economia) perfettamente sostitutivo dell’auto tradizionale a motore endotermico
Ebbene non è così. Una diversa tecnologia comporta sempre diversi modi d’uso e performances: ci si può scaldare con una caldaia a gas o con un termocamino a legna, ma se opti per la legna dovrai tagliarla o fartela portare, scaricarla, disporla in un luogo protetto dalle intemperie, trasportarne un po’ ogni giorno, ogni mattina pulire il camino ed accenderlo, alimentarlo ogni 2 o 3 ore...ma spenderai meno di riscaldamento. Il bilancio della CO2 emessa sarà migliore ma peggiore quello delle polveri,. Sarà bello sedersi la sera a guardare il fuoco (non lo è guardare una caldaia gas) ma se stai fuori casa per un po’ al ritorno farà freddo... Insomma, il risultato è più o meno lo stesso (scaldi casa), ma le performances ed i modi d'uso decisamente diversi.
Con i veicoli elettrici è la stessa cosa: hanno prestazioni e modi d’uso in parte differenti dalle auto tradizionali. L’errore è forse pensare che il veicolo elettrico possa sostituire l’auto tradizionale esattamente per come siamo abituati a conoscerla (ed usarla): non può essere così. Ma l’errore più grande è forse non mettere mai in discussione le proprie abitudini, lamentare l'erosione di quelli che si considerano diritti, quando tecnicamente si tratta di privilegi, che ci ha regalato l'abbondanza reativa di energia fossile.
E' un errore non mettere mai in discussione le proprie abitudini soprattutto
quando la posta in gioco è alta.