Sostenibilità dello sviluppo… e della spesa pubblica

7 luglio 2023 324 parole

lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri" (Gro Harlem Brundtland, 1987)


Questa è la formula che ormai quasi 40 anni fa ha ingenerato quel fraintendimento molto diffuso per cui può esistere una completa ed agevole mutua integrazione tra sviluppo (economico) e conservazione dell’ambiente.

Nonostante gli innumerevoli riscontri che smentiscono questa ipotesi, essa rimane unanimemente ed unicamente perseguita a tutti i livelli politici, nazionali e sovranazionali.
Sarebbe forse più corretto a questo punto declinare la frase in questo modo: occorre sicuramente ridurre lo sviluppo se vogliamo garantire alle generazioni future il soddisfacimento dei propri bisogni...

Ma uno Stato indebitato non può rinunciare al servizio del debito, quindi è costretto a sacrificare le generazioni future alle ragioni della propria economia contingente, decidendo anche di aggravarne la condizione non solo ambientale ma anche economica, aumentandone il già enorme indebitamento (ad esempio tramite il PNRR).

A proposito di PNRR e di spesa pubblica: è stato affidato ad una società di consulenza (Engineering SpA) l’incarico (del valore di 30 milioni di euro - Investimento 3.3 – Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali) - per la realizzazione di un sito web finalizzato a diffondere la cultura della sostenibilità ed accrescere la consapevolezza individuale ai fini della transizione ecologica. Insomma grosso le cose di Resconda...

Il sito contiene sezioni informative sui temi ambientali ed alcuni video e podcast: più o meno come il nostro sito! Ha una bella veste grafica e racconta (ad esempio) come riciclare guanti e mascherine, o differenziare i rifiuti.

Non lo conoscevi? Beh, effettivamente se scrivi “cultura e consapevolezza ambientale” su Google, devi scorrere parecchie pagine per trovarlo... Ci pensiamo noi quindi a segnalartelo (link sopra). Peccato che sull’iperbolica cifra di 30 milioni di euro (per un sito web) non si siano trovate le risorse per la sua promozione...ma forse dobbiamo aspettare un po' ed essere più ottimisti.