Si è celebrata il 4 Giugno la giornata mondiale dell’ambiente.
L’occasione è stata colta da molti, probabilmente sensibilizzati anche dai recenti eventi alluvionali, per mettere in piedi importanti iniziative, a titolo esemplificativo: la RAI ha messo i temi ambientali al centro dei programmi “Timeline” alle 10.50 del mattino e “Kilimangiaro” alle 21.25, il Corriere della Sera ha pubblicato un'edizione del quotidiano interamente di colore verdino ed il Governo italiano ha accolto con entusiasmo il suggerimento dell’ONU di promuovere l’hashtag #OnlyOneEarth...
Purtroppo l’esistenza stessa di una “giornata mondiale di qualcosa” è
quasi sempre il segno dell’ineluttabilità di uno stato di fatto, così come
ogni anno dal 9 marzo le donne tornano ad essere ovunque sottopagate,
relegate, malmenate, etc.
Insomma, “passata la festa, gabbato lo santo”, come si suol
dire: domani (oggi) si tornerà a fare BAU (Business As Usual), fatti
salvi i proclami di rito ed i pervicaci tentativi di chi prova da anni a
creare la nuova pietra filosofale, realizzando emulsioni di sviluppo e
ambiente…
Restano sparsi
Disordinatamente
I vuoti a perdere mentali
Abbandonati dalla gente
(E. Bennato, Feste di Piazza)