Fantasia al potere

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6 luglio 2025 604 parole

Probabilmente quando i giovani contestatori negli anni 70’ del secolo scorso chiedevano “fantasia al potere” non pensavano a questo. Ancora una volta è Bruno Vespa a raccogliere le testimonianze più fantasiose di esponenti del Governo italiano. Dopo il Ministro Pichetto Fratin, che ha anticipato nel PNIEC di qualche decennio (a essere ottimisti) l’energia da fusione nucleare in Italia (perché lui vuole esserci all’inaugurazione, ne abbiamo parlato qui, è il momento del Ministro Adolfo Urso, che vaticina un brillante futuro per l’acciaio green italiano nell’ambito del Forum in Masseria 2025.

Ma cos’è l’acciaio green? Forse il bambù, che è così resistente ed in India ci fanno le impalcature edilizie alla faccia della Marcegaglia? No, l’acciaio green è sempre acciaio ma figo e sostenibile, per cui (forse) si usa l’idrogeno come fonte di energia per alimentare il processo produttivo oppure si utilizzano rottami ferrosi per la sua produzione (invece di partire dal ferro e carbonio ed altri elementi estratti nelle miniere in tutto il mondo).

Peraltro non è che ci sia una definizione scientifica di “acciaio green” quindi i politici (e gli imprenditori del settore) ci sguazzano!

Al riguardo va detto che l’accostamento semantico è ambizioso, in quanto la produzione siderurgica è comunque quanto di più lontano ci possa essere dal termine “green”, perché richiede un sacco di energia! E l’energia che usa ha sempre, inevitabilmente, un impatto ambientale. E, oltretutto, è qualcosa di cui in Italia ce n’è molto poca (a parte la radiazione solare…)

Anche in questo caso, poi, si magnificano le virtù ambientali dell’idrogeno, che sta alle fonti energetiche come il gioco delle tre carte sta alle olimpiadi.

Promemoria: l’idrogeno non è una fonte di energia!

L’idrogeno combustibile non esiste in natura, per realizzarlo (trasportarlo, stoccarlo, etc.) serve più energia di quella che restituisce all’uso. In sostanza un pacco.

E riciclare i rotami ferose (come li chiama il Ministro) ha comunque un costo energetico (raccolta, trasporto, selezione, conferimento, fusione, etc.).

Alla fine l’acciaio “green” potrà forse avere emissioni inferiori, ma sicuramente resta un materiale energivoro e ad alto impatto ambientale: non fatevi fregare! Non a caso la sua produzione nasce solo nella seconda metà del 700’, grazie alle alte temperature dei forni raggiunte con l’utilizzo del carbon fossile inglese. Infatti alla fine il Ministro dopo aver bombardato di “green” i presenti arriva al dunque, il gas.

Lasciamo spazio alle parole del ben più autorevole Ministro (trascrizione con tagli ma fedele, gli errori sono originali):

abbiamo proposto agli enti locali che sono competente nella materia…definire un piano di piena decarbonizzazione sostenibile…un polo siderurgico green…fare del nostro paese il polo più avanzato di transazione ambientale della siderurgia…, produrrà acciaio green…piombino tornerà a produrre acciaio green…piombino tornerà un grande polo siderurgico green… un piano di piena decarbonizzazione dell’impianto…6 milioni di tonnellate green, man mano che gli altoforni saranno sostituiti da impianti a forno elettrico… io parlo sempre con trasparenza e verità… per fare questo è necessario approvvigionare di energia lo stabilimento sia, per i forni elettrici, dato che lo stabilimento produce autonomamente energia dai fumi degli altoforni. anche li accierie, anche i laminatoi e per cui è necessario l’energia… i forni elettrici che possono essere alimentati con il rottame ferroso ma come sanno chiunque si occupa del settore e chiunque si approvvigiona di acciaio il rottame feroso produce acciaio sporco… o in sostizione di loro dai forni elettrici ma alimentati non a rottame ferose… consentendo così al nostro paese di avere una piena autonomia strategica della siderurgia green e diventare così il polo più avanzato in Europa dell’acciaio green!

E per fare questo è necessaria la nave rigassificatrice

Per chi avesse voglia qui il video dell’evento.