Si sa che la rete idrica nazionale non è efficientissima e che ci sono molte perdite. Ne avevamo accennato in questa pillola. Ma non tutti sanno che anche la rete elettrica nazionale “perde”, per quanto molto meno di quella idrica (circa il 10% contro il 42% di quella idrica, che in alcune regioni come la Basilicata o l’Abruzzo, raggiunge il 60%!).
In realtà la rete elettrica nazionale perde più o meno quanto quelle degli altri Paesi europei (diversamente da quella idrica, che perde fino a 3 volte di più rispetto alle altre reti idriche europee!)-
Ma dove finisce l’elettricità dispersa e dove si perde? L’elettricità viene dispersa durante il processo di trasmissione e distribuzione, dalle centrali di produzione fino alle abitazioni e alle industrie.
Questo fenomeno è in parte inevitabile e avviene principalmente a causa della resistenza dei cavi elettrici, che dissipano l’energia sotto forma di calore (cd. effetto Joule, quello che permette di scaldarsi con le stufette elettriche), oppure a causa dei processi di trasformazione e dei problemi tecnici connessi alla rete di distribuzione, ma anche (e non in misura marginale) anche per cause “non tecniche”, come errori di misurazione oppure a seguito di frodi, come la manomissione dei contatori o gli allacciamenti abusivi.
In totale sono circa 30 i TWh dispersi ogni anno dalla rete elettrica nazionale; distribuiti su tutta la popolazione si tratta di ben 510 i kWh di elettricità persi per ciascun abitante. Come se ogni italiano facesse un lavaggio in lavatrice ogni giorno (oltre a quelle che già fa).
A margine: il costo di questi 30 TWh persi viene pagato comunque dagli utenti, con una voce apposita in bolletta, in proporzione ai propri consumi.