ResCoPrire l'acqua calda

kWh
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2 marzo 2023 602 parole

In una delle precedenti Pillole abbiamo trattato il tema del costo energetico di una doccia, concludendo che “fa 2-3 kWh consumati, per farla breve, anzi no…

Oggi integriamo quel post con una serie di dati da noi raccolti, un ventaglio di scenari e un ragionamento su quanto il nostro comportamento può essere determinante. Il tutto al fine di accrescere la consapevolezza sull’impatto di una azione quotidiana.

Un semplice set-up casalingo con ausilio di misuratori (di corrente elettrica e di flusso d’acqua) e una tabella ci aiutano a rappresentare il quadro.

Contesto

Rispetto alla dimensione dei grandi temi energetici globali l’impatto della nostra doccia può sembrare insignificante: possiamo essere Gretini o sciagurati a piacimento ma il nostro personale impatto rimarrà con tutta probabilità nella classe dei kWh.
Se però consideriamo i valori in questione su base mensile, passiamo alle decine o centinaia di kWh e arriviamo a superare il MWh su base annua, solo per le nostre docce.

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I macro dati raccolti il mese scorso, un semplice Set-up casalingo con ausilio di misuratori (di corrente e di flusso)

Naturalmente le classi dimensionali cambiano se consideriamo

  • le docce del nostro paesello (3000 abitanti): ~GWh
  • le docce della nostra città (1 Milione di abitanti): ~TWh

Il grafico riporta l’incidenza dei tipi diversi di consumo domestico: dopo il riscaldamento è l’utilizzo di acqua calda che consuma la maggior quota di energia.

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Se poi la nostra è una abitazione ben coibentata (cioè ad elevata Classe Energetica) il riscaldamento dell’acqua avrà un’incidenza maggiore sui consumi totali, con conseguente apporto di emissioni.

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In questo ambito, come in molti altri, potremmo essere chiamati ad una revisione dei nostri comportamenti (oltre che ad un cambiamento delle tecnologie, delle politiche, etc.), al fine di rendere più sostenibile le nostre azioni.

Le nostre misurazioni

Il tema è più vasto di quello che si possa immaginare, ed in questa pillola volevamo far ragionare su due fattori principali e sulla loro incidenza in termini energetici (e quindi ambientali/economici).

Nei pochi numeri e tabelle qui sotto non è stato considerato il tipo di tecnologia utilizzata per portare l’acqua in temperatura, (per questo dedicheremo un ulteriore post) ma abbiamo semplicemente ricavato un valore di energia medio rilevato da due semplici oggetti:

  1. Misuratore capace di misurare potenza istantanea (kW) e energia consumata nel tempo (kWh)
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  2. Doccia Amphiro1 capace di misurare flusso d’acqua (l/min) e temperatura, e da questi derivano il calcolo dell’energia consumata (kWh) e massa d’acqua transitata durante la doccia (lt). Per saperne di più
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La rilevazione è durata per un mese esatto, per un consumo totale di 135 kWh. Il risultato letto dal misuratore conferma il dato menzionato nella prima puntata su questo argomento.

Dai dati raccolti tramite App dalla doccia Amphiro, il valore medio è stato invece di 2 kWh per ogni doccia, con un consumo medio di 36 litri d’acqua per sessione.

Altro dato molto importante che la App ci consente di monitorare è il flusso d’acqua, che a 6 l/min abbiamo stabilito poter essere un buon Benchmark.

Rilevando quindi flusso e durata della doccia, vediamo come una doccia più o meno “disciplinata” può variare il nostro consumo: nella Tabella che segue sono rappresentati a titolo esemplificativo una serie di scenari che rappresentano le diverse forme che può assumere una doccia. La tabella intende sottolineare le implicazioni di tipo quantitativo di una medesima azione, cioè di come semplicemente flusso e durata di una doccia possono influire sul suo costo energetico (quindi ambientale).

Quale di queste docce si addice di più alla vostra abitudine? E nella vostra famiglia? Siete più “Gretini” o “Sciagurati”?


  1. non abbiamo ricevuto sponsorizzazioni da Amphiro, semplicemente avevamo questo prodotto a disposizione. ↩︎