Se ne parla sempre di più ma la consequenzialità logica nelle azioni e nei provvedimenti continua a mancare.
Alcuni dati:
- attualmente si producono circa 430 milioni di tonnellate di plastica all'anno
- Ad oggi, sono state create circa 11 miliardi di tonnellate di plastica
- Un terzo della plastica creata è costituito da plastica monouso.
- La plastica presente in natura supera in peso la biomassa di tutti gli animali (terresti e marini)
- Il 95% degli imballaggi in plastica vengono gettati dopo un solo utilizzo
- il 72% della plastica finisce in discarica o nell’ambiente, dove diventa un elemento permanente del mondo; si frantuma per formare microplastiche, pezzi di dimensioni inferiori a pochi millimetri.
- Le microplastiche si trovano nelle profondità degli oceani, nella pioggia e nella neve dei luoghi più incontaminati, nei pesci, nel sangue umano, nel colon, nei polmoni, nelle vene, nel latte materno, nella placenta e nei feti.
- una persona consuma in media cinque grammi di plastica ogni settimana, per lo più dall'acqua che beve, ma anche mangiando carni, crostacei, pesci, frutta e verdura…
Se venisse dedicata alla questione un decimo dell’attenzione che merita, la plastica monouso sarebbe già del tutto bandita e sarebbero stati introdotti dei pesanti provvedimenti di natura fiscale per la riduzione degli imballaggi. Ma l’industria degli imballaggi è potente (per lo meno in Italia), al punto che nuova proposta di Regolamento sugli imballaggi, recentemente presentata dalla Commissione Europea - che giustamente (ancorchè timidamente) spinge più verso il riuso che verso il riciclo - è stata fortemente boicottata dai nostri rappresentanti a Bruxelles.
In conclusione: pensi che riciclare sia una soluzione? Beh, ripensaci…
Fonti: