Auguri ad uno dei soci fondatori di Resconda che è diventato padre! Abbiamo quindi voluto dedicare una pillola ad un tema ricorrente tra i neo genitori con qualche scrupolo ambientale: pannolini lavabili o Usa&Getta? Il risultato può sembrare ovvio. Ma in realtà come spesso succede la risposta è: dipende…
Abbiamo estrapolato i dati energetici di produzione e utilizzo dei due tipi di pannolini, dove per il caso dei pannolini lavabili ci sono vari fattori da considerare quali i cicli di lavaggio e per il caso di quelli Usa&Getta la produzione di una grande quantità di rifiuti e il loro smaltimento.
Per quanto riguarda i dati puramente energetici qui sotto la tabella che abbiamo estrapolato prendendo in considerazione un periodo di utilizzo di 3 anni.
| Tipo | Q.tà | 3 Anni (kWh) | Singolo Pannolino (kWh) |
|---|---|---|---|
| Usa&Getta | 6000 | 2000 - 6300 | 0.1 - 0.3 |
| Lavabili | 25 | 830 - 1550 | 9.2 - 17.2 |
Entrambi gli studi considerati (vedi sotto) riportano pochi MWh per la soluzione Usa&Getta ed un valore molto inferiore (qualche centinaio di kWh) per i pannolini lavabili.
I 25-30 pannolini lavabili stimati nei due studi hanno certo un impatto minore a livello energetico, ma solo 4/8 volte inferiore rispetto all’alternativa di oltre 6000 pannolini Usa&Getta.
Quindi: impatto più basso a livello energetico e di emissioni, ma meno di quello che si potrebbe immaginare. Sotto altri aspetti invece, quali il consumo di acqua o la produzione/smaltimento di rifiuti altri ragionamenti vanno fatti.
Infatti, un altro fattore rilevante è il modo in cui i pannolini lavabili vengono “processati”: ad esempio: l’utilizzo di acqua calda durante il lavaggio può pesare sull’efficienza energetica (e quindi dell’impatto ambientale) dei pannolini lavabili, mentre nei paesi dove l’asciugatura all’aria aperta è poco diffusa (es. Nord Europa), l’uso di un’asciugatrice elettrica fa pendere il bilancio energetico addirittura a favore di quelli Usa&Getta!
Per contro un punto a sfavore dei pannolini Usa&Getta è ovviamente la produzione di rifiuti. Si cercano nuove soluzioni (ad esempio un’azienda veneta che ha dedicato un impianto al riciclaggio esclusivo dei prodotti assorbenti, una tendenza che sta crescendo anche in altre parti del mondo). Ma si sa che comunque ogni processo (compreso il riciclaggio) ha un impatto ambientale…
Quindi? Beh, le cose come sempre difficilmente sono bianche o nere: occorre ricondurre sempre tutto a buon senso e consapevolezza. Soluzioni che inizialmente risolvono un problema, spesso creano altri, nuovi problemi che richiedono nuove soluzioni.
Per la nostra ricerca abbiamo fatto riferimento ad un’analisi del ciclo di vita del prodotto e ad un articolo di UPPA (una specie di vangelo dei neo-genitori).