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Libri scolastici e ambiente: predicare bene

GWh
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6 dicembre 2023 291 parole

Uno dei temi che anima le chiacchiere tra genitori di bambini in età scolare è il peso della “cartella”, ovvero dei libri scolastici che i bambini devono quotidianamente trasportare per andare a scuola. Il Consiglio Superiore di Sanità indica in max il 15% del peso corporeo il peso in questione: la cartella di un bambino che pesa 25 kg non dovrebbe quindi superare 3,75 kg. Oltre al peso in grammi della cartella c’è un peso energetico tuttavia che andrebbe considerato: i libri scolastici di 4a elementare, per fare un esempio, pesano circa 6 kg. Sono praticamente tutti stampati in carta patinata in quadricromia. Il loro e-costo dovrebbe aggirarsi intorno a 240 kWh (circa 40kWh/kg, vedi nostro precedente post). Se applichiamo questo dato a tutti gli studenti del ciclo primario e secondario (circa 7,2 milioni), abbiamo in Italia un e-costo in editoria scolastica pari a 1.750 GWh, pari all’energia elettrica consumata in un anno dall’intero comparto dell’istruzione (scuole etc.) in Italia.

Ove i libri in questione potessero essere riutilizzati, questo e-costo potrebbe in realtà essere spalmato in più anni, ma negli ultimi anni l’editoria scolastica ha adottato una politica di aggiornamento continuo dei testi (in realtà del tutto superficiale, nella maggior parte dei casi consiste di un mero rimaneggiamento dei contenuti), al mero fine di recuperare la fetta di mercato tradizionalmente presidiata dalla vendita di libri scolastici usati ed obbligando all’acquisto di libri nuovi, con un danno non solo economico per le famiglie ma anche - e soprattutto - ambientale: non solo per i GWh di energia dissipata nella realizzazione dei libri ma anche per i rifiuti immessi nell’ambiente. Infatti, ipotizzando che anche solo il 50% dei libri finisca in discarica, ogni anno vengono smaltite circa 44 mila tonnellate di libri scolastici!