Inverno, periodo di massimo consumo energetico dovuto al riscaldamento delle nostre abitazioni, ad oggi con una buona varietà di sistemi a seconda della disponibilità tecnologica e geografica. Tralasciando per il momento i più moderni sistemi di riscaldamento, il più classico è sicuramente la combustione della legna.
Anche qui ci sarebbero vari metodi, dai camini aperti, chiusi, termocamini, stufe piccole, grandi potager fino a vere e proprie caldaie a legna, a fuoco classico o rovesciato e con sistema di recupero dei fumi. Ognuna di queste con la propria efficienza e quindi la propria capacità di ottimizzare la combustione generando calore per i nostri ambienti.
In questo breve post ci concentreremo solamente sulla materia prima, cioè la legna vera e propria che ha un proprio potenziale energetico quantificabile a prescindere dal sistema di combustione.
In questa serie di tabelle tratte da una presentazione della Regione Piemonte sull’argomento, e da uno dei vari articoli trovati sul web, si possono trarre varie conclusioni
È di fondamentale importanza la stagionatura della legna. Infatti, a parità di peso, il contenuto energetico della legna fresca (abbattuta e tagliata di recente) è poco più della metà rispetto a quello della legna secca ( 2 o più stagioni di riposo prima della combustione).
Tempo di stagionatura della legna da ardere M contenuto idrico (%) Potere calorifico (kWh/kg) Legna appena tagliata 50-60 2.0 Legna dopo una stagione estiva 25-35 3.4 Legna dopo due stagioni estive 15-25 4.0 In questa tabella si fa riferimento al contenuto idrico (M%), simile, ma non uguale alla % di umidità della legna.
Qui schematicamente spiegato:Anche al momento dell’acquisto, bisogna prestare attenzione al già nominato contenuto idrico (M) in quanto, se compriamo legna a peso, questo determinerà il costo dell’energia che stiamo acquistando.
Acquistando legna “stagionata” a 15€/quintale con un contenuto idrico M del 20%, con 15€ abbiamo acquistato 400kWh di energia, ad un prezzo quindi di 0,038€/kWh, o 38€ al MWh.
Acquistando legna a 15 €/quintale con un contenuto idrico M del 50%, con 15€ abbiamo acquistato 200-250kWh ad un prezzo quindi di 0,067€/kWh, o 67€ al MWh.Non c’è grossa differenza tra i vari tipi di legna.
Il potere calorifero si aggira intorno ai 4kWh/kg per le più classiche varietà di legna da ardere (legna secca):Poteri calorifici (kWh/kg) Specie legnose 4.0 Faggio 4.1 Pioppo, Acero, Robinia, Olmo 4.2 Frassino, Quercia 4.3 Larice 4.4 Pino, Douglasia 4.5 Picea, Abete Varierà invece la densità, e quindi il peso a parità di volume dei vari tipi di legna
L’articolo che abbiamo citato fornisce ottime informazioni sul contenuto energetico della legna, ma non fa considerazioni sull’efficienza dell’impianto di combustione. Senza questo dato, è difficile fare un confronto completo tra una soluzione di riscaldamento basata su legna da ardere e, ad esempio, un classico riscaldamento con caldaia a gas.