Sta facendo parecchio discutere la proposta del Ministro del Turismo Daniela Santanchè per “arginare” le perdite del comparto turistico della cittadina di Cogne, dovute alla chiusura per frana dell’unica via di collegamento che porta al paese. In questi giorni è stato già usato un “ponte aereo” che, con un team di elicotteri, ha riportato a valle i turisti che erano rimasti isolati dopo l’alluvione del 29 Giugno.
La proposta è stata fortemente criticata per gli alti costi economici e per dei vincoli normativi. Ma a noi di Resconda interessa la parte energetico ambientale: proviamo a tirar giù dei numeri.
In questo articolo troviamo dei dati iniziali: il trasferimento durerebbe 20 min (partendo da Aymavilles) e avrebbe un costo di 159€ a tratta (318 A/R).
A questo link troviamo i dati della tipologia di elicottero: un consumo di circa 180 L/h di kerosene avionico e una capacità di cinque passeggeri.
Da questa pagina di wikipedia troviamo la densità del carburante (circa \( 0.8\, \textrm{kg/dm}^3 \), che vuol dire 1,25 L ogni kg di combustibile, quindi nel nostro caso 144 kg di cherosene). Il potere calorifico è simile a quello del gasolio (circa 45MJ/kg = 12,5kWh/kg), mentre per ogni kg di cherosene si emettono 3,15kg di CO2.
Quindi: per ogni viaggio A/R (40 minuti di volo) si useranno 2/3 del carburante, circa 100 kg di kerosene, cioè 1,25 MWh. Diviso per il numero di passeggeri farebbero 250 kWh a testa.
Per mettere questo numero a confronto con qualcosa di simile: in una pillola precedente, parlammo dell’energia pro capite su di una tratta di aereo da 1000 km. Il risultato fu sorprendentemente dello stesso ordine di grandezza, ovvero 250/300 kWh per passeggero!
In termini energetici e di emissioni quindi trasportare piccoli gruppi di turisti in elicottero per raggiungere Cogne questa estate, è equiparabile (indipendentemente dei valori di spesa economica), ad una tratta di aereo di circa 1000 km, come se l’alluvione avesse “isolato”, nel vero senso della parola, Cogne dal mondo.
Energeticamente assurdo quindi, ma solo tanto quanto è energeticamente “assurdo” un volo che siamo abituati a considerare “normale”.