Le strutture ricettive italiane sono diminuite in numero ma hanno aumentato la loro capacità ricettiva, allineandosi ad una offerta di qualità medio-alta. Di pari passo sono però aumentati i consumi energetici di queste strutture (quasi inevitabilmente qualità va a braccetto con consumo di energia…), rappresentando una quota considerevole nel bilancio totale dei consumi elettrici e delle emissioni di gas ad effetto serra del settore turistico.
Il Cornell Hotel Sustainability Benchmarking Index (CHSB2021) fornisce l’e-costo medio di una camera di hotel in Italia (considerando l’energia elettrica utilizzata dalla struttura ma non quella utilizzata per la sua costruzione e manutenzione, il valore indicato è quindi sicuramente di molto inferiore a quello effettivo): 62,7 kWh, ossia circa il consumo di una famiglia di 4 persone in una settimana.
Interessante l’analisi degli hotel per numero di stelle: per quelli a 3 stelle il valore mediano è 50,6 kWh, per quelli a 4 stelle di 64,7 kWh ed infine per quelli a 5 stelle di 157,8 kWh.
Il report non fornisce valori per tipologie di strutture differenti da quella dell’hotel e non è perciò possibile trarre conclusioni dirette rispetto a quale tipologia di struttura ricettiva consumi meno energia.
Si può invece certamente affermare che la nostra scelta della struttura ricettiva incide in maniera significativa sui relativi consumi di energia.