Sulle tavole delle feste di Natale, dopo aver gustato le più svariate pietanze, a fine pasto non manca mai la frutta (e non dovrebbe mai mancare).
In questa stagione prevalgono arance e mandarini, ma facendo un giro nei supermercati nelle settimane pre-natalizie si notano tipi di frutta non normalmente disponibili o perlomeno, se il nostro supermercato di fiducia ha una sezione dedicata alla frutta tropicale, questa è sostanzialmente rinfoltita in vista dei cenoni natalizi.
Frutta tropicale poiché viene da territori lontani, con un clima idoneo a quel tipo di produzione. Clima che sta subendo importanti variazioni ed è infatti sempre più normale vedere produzioni italiane di frutta tropicale, come ad esempio avocadi in Sicilia e Sardegna, ma anche le banane, che a livello europeo sono prodotte per il 13% all’interno del continente stesso.
La banana, però, è un perfetto esempio di frutta tropicale che non manca (quasi) mai nella spesa quotidiana.
Ma qual è l’impatto energetico dei prodotti che hanno viaggiato mezzo mondo per arrivare sulle nostre case, che sia per uno sfizio natalizio o nella quotidianità, come con banane o ananas?
Con l’aiuto del sito EcoTransit, possiamo impostare la massa e la rotta del nostro carico ed estrarre un ordine di grandezza di consumo energetico ed emissioni di CO2 per la massa trasportata.
Impostando 1 tonnellata trasportata dalla Colombia ad un porto Italiano il risultato è quello della figura sottostante.
Nel nostro esempio, 1 kg di frutto tropicale di solo trasporto marino avrà un’energia incorporata di 0,25 kWh al kg.
Scopriamo che il trasporto su gomma incide molto di più in termini energetici ed emissioni rispetto a quello via mare. Migliaia di km in nave possono infatti costare energeticamente meno di centinaia su camion.
Sempre su EcoTransit facciamo quindi un confronto tra i due mezzi di trasporto merci. Il sito ci fornirà grafici di confronto e un convertitore di unità di misura. Impostiamo la stessa massa (1 tonnellata) e vediamo il confronto tra 100% Camion e Nave Container (+camion dal porto) in un viaggio da Reggio Calabria a Torino. Consideriamo un prodotto tipico di quella che è la frutta italiana di stagione, come possono essere i mandarini.
Come vediamo, il trasporto marino “E-costa” circa 4 volte di meno dello stesso su gomma.
L’energia incorporata per il solo trasporto a Torino di 1 kg di mandarini è di 0,5 kWh. Il doppio di quello di 1 kg di banane dalla Colombia arrivate al porto di Genova. Ve lo sareste aspettato?
Dopotutto, come questo fantastico video di Kurzgesagt già citato in passato ci conferma, per quanto riguarda energia ed emissioni, il trasporto e packaging nell’industria dell’alimentare cubano solo l’11% sull’impatto totale. Nello stesso video (a questo minuto) si parla anche della grande efficienza dei trasporti marittimi.