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Pubblicità in buca: energia che vola(ntini) via

kWh
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7 giugno 2024 285 parole

E’ mattina, ci si prepara per la giornata e siamo pronti ad uscire di casa. Passiamo davanti alla cassetta delle lettere e puntualmente la troviamo colma di volantini.

In questa breve pillola cerchiamo di quantificare l’impatto energetico del mondo della pubblicità cartacea.

Non siamo di certo i primi a porci questa domanda, e data la grande varietà di pubblicità che arriva nelle nostre cassette delle lettere siamo costretti ad approssimare.
Un volantino pesa in media dai 9 ai 15 grammi, mentre un piccolo catalogo come quelli che ad esempio stagionalmente alcuni grandi mobilifici producono, arrivano anche a 150 - 200 grammi.
In città, per ogni cassetta delle lettere, è “normale” quindi raccogliere qualcosa come 200 grammi di materiale pubblicitario ogni settimana. Questo porta ad un totale annuo di circa 10 chili di carta per ogni famiglia.
Per la sola produzione di carta (ammettendo che questa fosse già riciclata e non vergine) ECOINVENT ci dice che abbiamo bisogno di 3 kWh per ogni kg di carta grafica.
Nel nostro caso quindi 30 kWh annuali che per ogni famiglia vengono puntualmente spostati direttamente da un recipiente all’altro (al massimo dopo una rapida sfogliata).

Trenta kWh all’anno possono sembrare pochi, ma per chi vive in condominio è facile farsi un’idea del potere moltiplicativo.
In un condominio di 10 appartamenti il valore sale subito a 300 kWh = 0,3 MWh.

Su scala nazionale invece, su 12 milioni di famiglie, escludendo quindi gli esercizi commerciali, e tenendo conto del solo 50% delle famiglie (chi vive relativamente lontano dai centri urbani è meno soggetto al volantinaggio), 6 milioni x 30 kWh = 180 GWh: come se una piccola centrale elettrica fosse impiegata per produrre i volantini che gettiamo direttamente nella spazzatura.