Edilizia è deliziosa ma quanto ci e-costa!

TWh
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10 ottobre 2025 402 parole

Ne abbiamo già parlato in alcune precedenti pillole (ad esempio qui) ma vogliamo tornare sull’argomento. L’edilizia è da sempre uno dei principali motori dell’economia italiana.
Il mattone da sempre costituisce uno dei beni su cui gli italiani amano investire i propri risparmi (da sempre magari no, diciamo da un centinaio d’anni, da quando è stato inventato il cemento armato e sono state rese accessibili quantità enormi di energia fossile…). Non a caso uno dei principali motori dell’economia italiana degli ultimi anni è stato proprio il famoso “bonus 110%”, finanziato dal PNRR (a margine: è notizia di questi giorni che senza il PNRR la nostra economia sarebbe tecnicamente in recessione).

Una delle ragioni alla base del “bonus 110%” è stata che grazie alla ristrutturazione edilizia si possono ridurre i consumi di energia per la climatizzazione invernale ed estiva, con grande vantaggio ambientale. Ma è proprio così?

Intanto il settore edile in Europa (EU-28) consuma il 42% dell’intero stock di energia primaria, mica poco! A priori pare quindi arduo definirlo un settore “amico dell’ambiente”. Il fatto è che ogni costruzione o ristrutturazione comporta un enorme consumo di energia: non solo per la movimentazione dei materiali necessari all’intervento ma soprattutto per il costo energetico di questi ultimi. A titolo esemplificativo: un singolo mattone ha un’energia incorporata di circa 1 kWh (occorre cuocerlo)!

L’energia spesa nella fase di costruzione di un edificio rappresenta infatti una quota variabile tra il 10% ed il 45% del suo costo energetico complessivo, considerato nel corso del suo intero ciclo di vita (comprese anche la distruzione e lo smaltimento). Inoltre quanto più l’edificio in questione è “performante” (casa passiva, near zero, classe A+, etc.) tanto più aumenta il rapporto tra energia consumata nella fase di realizzazione ed energia consumata nel corso del suo utilizzo…
Ciò nonostante il peso dell’energia incorporata negli involucri edilizi continua ad essere sostanzialmente ignorato non solo dagli stessi proprietari di tali edifici (che possono anche legittimamente ignorare o persino disinteressarsi alla questione), ma persino nelle misure pubbliche di agevolazione degli interventi di efficientamento energetico (che si focalizzano sulle performance dell’edificio a valle dell’intervento) e nella prassi degli operatori del settore.

Se quindi tu che leggi intendi intraprendere un intervento di ristrutturazione ed efficientamento energetico di un’abitazione o altro, al netto delle necessarie considerazioni di ordine economico, valuta se da un punto di vista energetico ed ambientale sia un intervento realmente vantaggioso o meno. Che non è scontato.