COP 29 e nulla si muove

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5 dicembre 2024 447 parole

Anche quest’anno (il terzo), cerchiamo di commentare la COP sul cambiamento climatico tenutasi a Baku, in Azerbaijan, nel mese scorso.
Si tratta della COP n. 29: se ne fa una ogni anno dal 1995, quando le emissioni di CO2 in atmosfera erano 24 miliardi di tonnellate. Nel 2023 le emissioni sono state 38 (miliardi di tonnellate): + 58%.
Potremmo fermarci qui. Bla bla bla, così Greta Thunberg definì una precedente COP, una definizione che, per quanto vagamente populista, diremmo definitiva.

Tuttavia vogliamo aggiungere qualche elemento di contorno:

  1. Non solo lo si mangia ma se ne parla: per la prima volta si parla in modo consistente dell’impatto ambientale del cibo, uno degli ambiti in cui operiamo come associazione, specialmente nel progetto EmCoin per la quantificazione dell’impatto ambientale delle scelte di consumo individuali, che parte proprio dal costo ambientale del cibo quotidiano.
  2. Forse non tutti sanno che: nella zona di Baku (e in Texas) alla fine dell’800’ ha avuto inizio l’epopea del petrolio, di cui l’Azerbaijan rimane oggi un grande produttore (si prevede anche un aumento delle estrazioni…)
  3. Assenze di peso: Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Joe Biden, Xi Jinping, Vladimir Putin, Fumio Kishida, Anthony Albanese, Justin Trudeau, Lula da Silva (ed altri). Unico (a?) leader di una Paese del G7, Giorgia Meloni.
  4. Siamo molto rappresentati: l’Italia è il Paese europeo che ha mandato più delegati (437) e con il più alto numero di accrediti per lobbisti del settore oil&gas (25 accreditati dal Governo italiano su 1.773 lobbisti registrati, di cui la maggior parte, ovviamente, del posto).
  5. Non lo sapevamo: la Presidente del Consiglio ha dichiarato che il nostro Paese è “all’avanguardia sulla fusione nucleare”, una tecnologia che, per quanto sappiamo, attualmente non esiste.
  6. Risultati: è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la definizione di un percorso di implementazione della roadmap finanziaria di supporto alla realizzazione di un sistema equilibrato per messa a terra di interventi diretti alla riduzione e compensazione delle emissioni di CO2, o qualcosa del genere…
  7. Partecipanti alla Conferenza: sono stati 52.000, molti meno dell’edizione precedente (meno male) di cui 9.882 in presenza (qui l’elenco), il cui contributo alla lotta alla crisi climatica è stato sicuramente sopravanzato come sempre dall’impatto ambientale dei loro voli aerei, camere d’albergo e canapè di gamberetti.

Lo scorso anno scrivevamo:
Probabilmente (quasi certamente, purtroppo…), l’anno prossimo scriveremo più o meno le stesse cose. Ma magari no, possiamo ottimisticamente sperare che si smetterà con questa consolidata e vana pratica delle COP per cercare un percorso più serio, più responsabile”.

Vabbé. Non abbiamo scritto le stesse cose solo per rispetto del lettore e l’anno prossimo probabilmente ci troveremo di fronte allo stesso sconfortante quadro.
Ci limiteremo a linkare questo post.