Consumare un decimo con la pentola a pressione

GWh
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4 dicembre 2025 562 parole

Dopo le linguine alla Parisi, continuiamo a picconare la tradizione culinaria italiana: vediamo quanta energia si può risparmiare, rispetto alla cottura tradizionale, cuocendo la pasta nella pentola a pressione. Ci sembra di avvertire i brividi lungo la schiena di molti (“no! La pasta nooo!”).

Ipotizziamo di cuocere 200 grammi di pasta in 2 litri d’acqua (l’IA ci dice che è la proporzione corretta…), in base ai dati dell’articolo sopra menzionato l’e-costo è di circa 0,6 kWh.

L’articolo ipotizza tuttavia che, raggiunto il bollore, si regola il fornello sul minimo. Ipotizziamo che – come da un piccolo sondaggio interno abbiamo rilevato accade spesso – invece il fornello (da 6 kW, il più grande!) venga lasciato sul massimo per l’intera cottura. In questo caso l’e-costo diventa 1,5 kWh (quasi tre volte tanto!).

Inoltre si lascia spesso inavvertitamente bollire l’acqua per qualche minuto, senza buttare subito la pasta, con un extra e-costo di 0,1 kWh al minuto. Ipotizzando una distrazione media di 3 minuti arriviamo a 1,8 kWh.

Vediamo la pentola a pressione. L’acqua necessaria per cuocere la pasta in pentola a pressione è il doppio della pasta in peso (quindi 400 grammi d’acqua in questo caso). Per raggiungere la bollitura stimiamo quindi un quinto dell’energia calcolata nel primo caso: 0,12 kWh. Il tempo di cottura della pasta è la metà di quello normale, a partire dal raggiungimento della bollitura (fischio della valvola). Nella pentola a pressione il punto di ebollizione corrisponde a circa 120° e richiede più energia, tuttavia ipotizziamo che sia compensata dalla minor dissipazione di energia per evaporazione dell’acqua durante il riscaldamento (presente nella cottura “normale”). Al fischio della valvola si riduce al minimo l’erogazione del gas e si prosegue nella cottura: 5 minuti. Si ottiene un e-costo totale di 0,17 kWh

170 Wh contro 1800 Wh: 10 volte meno!

Se poi al posto dei 400 grammi di acqua mettiamo 200 di acqua e 200 di passata di pomodoro, olio, aglio e quant’altro necessario per fare un sugo, oltre al risparmio sulla cottura della pasta abbiamo anche quello relativo alla preparazione del sugo!

Per ottenere un dato ancora più significativo consideriamo l’embodied energy degli ingredienti utilizzati: acqua, pasta, olio di oliva, passata di pomodoro, aglio, formaggio grattugiato, sale (il basilico diciamo che l’abbiamo in vaso!), troppo spesso si tende ad ignorare il fatto che ogni cibo ha, di suo, un contenuto energetico importante ed un conseguente impatto ambientale:

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In conclusione: la cottura in pentola a pressione è 10 volte più e-conomica rispetto a quella normale ma l’energia contenuta negli ingredienti di un piatto di pasta al pomodoro è comunque più grande di quella che utilizziamo per cuocerlo: ancora una volta risulta necessario porre una maggiore attenzione all’energia incorporata nelle cose!

Infine, come abbiamo già evidenziato in questo post, l’energia contenuta in un piatto di pasta al pomodoro è quasi completamente da fonte fossile (petrolio e gas), non importa quanti siano i campi, alberi, carretti e rondini disegnati sulla sua confezione.

Resta da vedere il risultato al palato e per quello non resta che provare: la ricetta l’abbiamo fornita sopra! Buon appetito.

Nelle tabelle sopra abbiamo ipotizzato nella cottura normale un maggiore uso di energia dei fornelli per la cottura (a parte) del sugo e un maggior uso di sale e acqua. I dati relativi all’energia incorporata delle materie prime sono tratte dalla nostra App Suasì, che ti invitiamo a scaricare e utilizzare!