Si direbbe che l’economia della transizione ecologica debba necessariamente passare attraverso la progressiva riduzione dall’industria manifatturiera tradizionale, con il suo uso massiccio di materie prime, energia, le sue emissioni inquinanti e reflui tossici a favore della ricchezza prodotta dall’IT, fatta di bit e reti neurali…
Nulla di più immateriale dell’Information Technology, parrebbe. Si direbbe che l’economia della transizione ecologica debba necessariamente passare attraverso la progressiva riduzione dall’industria manifatturiera tradizionale, con il suo uso massiccio di materie prime, energia, le sue emissioni inquinanti e reflui tossici, a favore della ricchezza prodotta dall’IT, fatta di bit e reti neurali…
Sempre più l’economia pare virtualizzarsi, risultando sempre più ricercate ed utilizzate le sue manifestazioni virtuali, le App, lo streaming video, i social media, Chat GPT,…
Tutto buono e giusto, ma non gratis, dal punto di vista ambientale: i bit richiedono infrastrutture fisiche per essere elaborati e trasmessi. Potenti server che smistano dati richiesti e trasmessi, fibre e cavi o ponti di trasmissione radio che li trasportino, apparecchi che li ricevino e li rendano fruibili all’utente. Tutta roba che ha un costo energetico sia di realizzazione che di uso…
Per fare un esempio, il consumo di energia di Facebook è passato da 0,5 TWh nel 2011 a 7,2 TWh nel 2020 (vedi grafico).
Oltre ai social come FB ci sono altri processi che consumano energia. In particolar modo il “machine learning” ovvero quel particolare uso dei processori mirato a creare la cosiddetta Intelligenza Artificiale.
Chat GPT di Microsoft, di cui si è parlato molto durante le festività natalizie, è il risultato di GPT 3, una attività di Machine Learning il cui consumo energetico stimato è stato di 1.3 GWh, l’energia elettrica consumata in media in un anno da circa 10.000 utenze domestiche.
Eppure rappresenta solo lo 0,012% dell’energia consumata dai server Microsoft nel 2020: da soli Microsoft e Google hanno consumato nel 2020 circa 26 TWh, senza considerare l’energia richiesta per realizzare e manutenere le infrastrutture digitali.
Il consumo di elettricità dell’infrastruttura informatica nel 2021 secondo IEA è stato di 700 TWh, pari circa al 3% dell’intera produzione mondiale di energia elettrica.