Approfondimento in cucina. Gas e Induzione: li usiamo correttamente?

kWh
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4 dicembre 2025 507 parole

In questa pillola cerchiamo di fare ulteriore chiarezza sui consumi e sul miglior uso dei fornelli da cucina (quelli a gas). Il primo passo è comprenderne la “potenza nominale”. Se ci seguite non ci dovrebbero essere problemi con i kW “elettrici”, quelli relativi ad apparecchi elettrici come forni, phon, ferri da stiro etc. Quando invece leggiamo che potenze di stufe a pellet, camini o fornelli a gas non è immediato comprendere cosa si intenda.

Partiamo da un dato: un metro cubo, cioè 1000 litri di gas metano, contiene circa 11 kWh di energia (10,69 per l’esattezza).

Dalla scheda tecnica di un normale piano cottura casalingo

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Leggiamo che il fornello più grande ha una potenza di 3kW ed un consumo nominale di gas pari a 286 litri all’ora (al massimo dell’erogazione). Quindi 10,69 kWh diviso 1000 litri e moltiplicato per 286 litri/ora, fa “magicamente” 3,05: i nostri 3kW di potenza nominale.

La scheda tecnica ci dice anche che la potenza dello stesso fuoco, con fiamma regolata al minimo, è di 0,7 kW. Facendo la proporzione, questo significa un consumo di 95 litri di gas all’ora, ovvero che la differenza tra erogazione massima e minima è di circa 4 volte.

Da buoni Italiani, prendiamo nuovamente come riferimento l’atto più comune nelle nostre cucine, già argomento di varie pillole: la cottura di 200 grammi di pasta in 2 litri di acqua).

Per portare ad ebollizione 2 litri di acqua con un fuoco da 3 kW occorrono 10 minuti (vedi la pillola “Linguine alla Parisi”, si parlava di 5 min ma con fuoco di 6 kW… la fisica è una gran bella cosa!), il che comporta un consumo di 0,5 kWh.

Buttata la pasta si potrebbe abbassare il fuoco, in modo da mantenere l’acqua a temperatura costante ma in modo meno vivace (a quel punto la temperatura dell’acqua non potrà più variare al variare della potenza della fiamma: a livello del mare l’acqua bolle sempre e comunque a 100 C° o giù di lì, che le bolle siano grandi o piccole, vivaci o distratte…), ma ipotizziamo di lasciare la valvola del fornello aperta al massimo per tutti i 10 minuti di cottura della pasta: questo comporta arrivare a consumare 1 kWh di energia per la sola cottura.

Abbassando la fiamma al minimo al momento dell’ebollizione invece si ridurrebbe il consumo di energia per la cottura della pasta da 0,5 a 0,12 kWh (ca. 5 volte meno), con un e-costo complessivo di 0,62 kWh.

Capita inoltre spesso di non accorgersi subito che l’acqua abbia raggiunto il punto di ebollizione: ogni minuto che lasciamo l’acqua bollire a fuoco alto stiamo sprecando 25 Wh.

Altre variabili che contribuiscono al tempo di riscaldamento sono il coperchio sulla pentola, che come già detto riduce il tempo di ebollizione di circa il 10%.

Fatte queste premesse vediamo ora insieme il risultato, confrontando questo scenario con la cottura a induzione (spoiler: più efficiente):

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E se siete intenzionati a ridurre ancora di più il consumo di energia ai fornelli, guardate quanto si risparmia realmente con la pentola a pressione!