imparare a contare

potrebbe diventare un'abitudine...

Quasi nessuno sa realmente valutare l’impatto delle proprie azioni sull’ambiente, eppure le nostre abitudini di tutti i giorni, la tazza di caffè al mattino, le cose che facciamo, i beni e i servizi che acquistiamo ed utilizziamo, tutto quanto ha un impatto ambientale e tale impatto è sempre quantificabile.

Si parla tanto di ambiente, energia ed emissioni. Sappiamo tutti cosa sono, ma poi non sappiamo bene come quantificarle o come ricondurle alla nostra quotidianità:

si dice che una scelta è “migliore di un'altra", che occorre usare di più la bicicletta e meno l’auto, ridurre il riscaldamento in casa, mangiare più prodotti di stagione e meno carne, etc... Ma quanto pesano queste scelte sugli obiettivi di sostenibilità? Come possiamo comparare un comportamento con l’altro?

Resconda nasce per aiutare a "contare", perché tutti anche senza particolari competenze, possano “imparare a calcolare” il proprio impatto, esattamente come si insegna ai bambini a fare di conto.
È questo il primo passo per una società della conoscenza ambientale collettiva e condivisa, una società in cui ognuno di noi sia in grado di scegliere nella vita di ogni giorno, quali azioni intraprendere, quali comportamenti adottare, quali consumi effettuare al fine di raggiungere il proprio obiettivo di sostenibilità ambientale.

In una prospettiva di riequilibrio consapevole tra uomo e ambiente, Resconda si pone come obiettivo quello di mettere ciascuno di noi in grado di:

  1. Condividere un linguaggio comune: conoscere le unità di misura dell’ambiente e dell’energia: quelle dei gas climalteranti come la CO2 o dell’energia come il Watt-ora, gli ordini di grandezza come il kilo, il Mega, il Giga etc.;
  2. Mettere in relazione queste dimensioni con il proprio agire quotidiano, conoscere l’impatto ambientale di ogni proprio comportamento e scelta di acquisto ed uso, in base ad un sistema coerente ed attendibile di dati;
  3. Porsi degli obiettivi: stabilire fino a che punto ed in che misura contribuire alla riduzione della propria impronta ecologica - sia a livello individuale che collettivo – definendo le proprie possibilità e volontà di contribuire al ripristino dell’equilibrio tra uomo e ambiente alla luce dei dati e dei modelli forniti dalla comunità scientifica internazionale.

“Conoscere per deliberare”, la più famosa tra le “Prediche inutili” di Luigi Einaudi, è un assunto fondamentale per l’azione individuale in ambito politico, economico e sociale. È ora di declinare questo principio sui temi dell’ambiente e dell’interazione che l’uomo ha con esso, in modo da permettere a tutte le persone di agire in modo consapevole, scegliendo come e fino a che punto ridurre il proprio impatto ambientale.

È ora di garantire ad ognuno la possibilità di scendere nella realtà del problema ambientale, delle soluzioni percorribili, dei numeri in gioco, delle priorità, delle scelte consapevoli, per garantire i più ampi diritti ed opportunità alle future generazioni, nei limiti posti, irrevocabilmente, dall’ecosistema di cui l’uomo fa parte.

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